Progressione della disfunzione diastolica ventricolare sinistra e rischio di insufficienza cardiaca
L’incidenza di scompenso cardiaco aumenta con l’avanzare dell’età e circa metà dei pazienti con il disturbo mostra frazione di eiezione ventricolare sinistra preservata.
Benché la disfunzione diastolica giochi un ruolo nell’insufficienza cardiaca con frazione di eiezione mantenuta, si sa poco sui cambiamenti longitudinali dipendenti dall’età nella funzione diastolica nelle popolazioni di comunità.
Uno studio ha misurato i cambiamenti nella funzione diastolica nel tempo e ha determinato la relazione tra disfunzione diastolica e rischio di successiva insufficienza cardiaca.
È stata coinvolta nello studio una coorte di popolazione di partecipanti arruolati nello studio Olmsted County Heart Function Study, selezionati casualmente, di età uguale o superiore a 45 anni ( n=2042 ) e sono stati sottoposti a valutazione clinica, raccolta di dati medici ed ecocardiografici ( prima visita [ 1997-2000 ] ).
La funzione diastolica sinistra è stata classificata come normale, disfunzione lieve, moderata o grave con validazione mediante tecniche eco-Doppler.
Dopo 4 anni, i partecipanti sono stati invitati a tornare per la seconda visita ( 2001-2004 ).
La coorte di partecipanti tornati per la seconda visita ( 1402 sopravvissuti su 1960 [ 72% ] ) è stata in seguito sottoposta a follow-up per la valutazione di insufficienza cardiaca di nuova insorgenza ( 2004-2010 ).
Le principali misure di esito erano il cambiamento nel grado di funzione diastolica e l’insufficienza cardiaca incidente.
Durante i 4 anni intercorsi tra le visite 1 e 2, la prevalenza di disfunzione diastolica è aumentata da 23.8 a 39.2% ( P inferiore a 0.001 ).
Il grado di funzione diastolica è peggiorato nel 23.4% dei partecipanti; è rimasto invariato nel 67.8% ed è migliorato nel 8.8%.
Il peggioramento della disfunzione diastolica è risultato associato a età uguale o superiore a 65 anni ( odds ratio, OR=2.85 ).
Durante 6.3 anni aggiuntivi di follow-up, l’insufficienza cardiaca si è manifestata nel 2.6, 7.8 e 12.2%, rispettivamente, delle persone la cui funzione diastolica si è normalizzata o è rimasta normale, è rimasta o è progredita verso disfunzione lieve, oppure è rimasta o è progredita a disfunzione moderata o grave ( P inferiore a 0.001 ).
La disfunzione diastolica è risultata associata a insufficienza cardiaca incidente dopo aggiustamento per età, ipertensione, diabete mellito e malattia coronarica ( hazard ratio, HR=1.81 ).
In conclusione, in una coorte di popolazione sottoposta a 4 anni di follow-up, la prevalenza di disfunzione diastolica è aumentata e quest’ultima è risultata associata a sviluppo di scompenso cardiaco nel corso dei successivi 6 anni di follow-up. ( Xagena2011 )
Kane GC et al, JAMA 2011; 306: 856-863
Cardio2011
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